Diciassettesima pagina Lo stupore

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Tanta può essere la paura di compiere un gesto, un’azione o di provare un moto interiore che ci si paralizza in uno stato di abitudinaria indifferenza o di rinuncia a provarci.
Non ci si lancia per il terrore di ferirsi o di riaprire ciò che mai si vuole chiudere del tutto.
Anche io ho tanta paura: l’amore, per esempio, mi sconvolge interamente e di conseguenza mi ribalta la vita quando arriva senza nessun progetto. Questo è l’aspetto più…? Lascio i puntini di sospensione. Serve aria in uno spazio.

 

Quante volte trema il cuore
quella titubanza estrema
paura di lanciarsi
sigillo reiterato che si frantuma
con insinuazione alle porte
delle ultime decadi il canto
è acuto non acquietato
come la circolazione interna
non ci si accorge delle congestioni
di emorragie destinate a trovare
nuove vie perché il sangue decorra
non pulsi la furia ai battenti

fare il riassunto delle plurime
parti e se non fossi mai io
ancora da trovarmi come il fiore
che ultimo fiorisce

Lasciare andare senza deposito
la polvere di ogni giorno
il petalo ancora sullo stelo
non tenere i fili per le marionette
aprire le mani e fare passare il vento
in una notte di luna piena
senza attesa per vivere avidamente
succhiando allo stesso modo della vita
quella incertezza di cui si nutre
mai sazia incontrollata e mutevole
a ogni passo con cadenza di stupore

frelen

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